Descrizione
Da It a It, da Blade Runner a Blade Runner 2049, da I segreti di Twin Peaks a Twin Peaks 3, sembra – parafrasando Robert Musil – che le “vecchie cose” siano destinate a “ritornare”…
Gli ultimi trent’anni del Novecento e questo scorcio del Duemila sono stati definiti dal primato del “post”: postindustrialismo, postfordismo, postmodernità – fino a ragionare, nei nostri anni, di postserialità e postumanesimo per dare nome alle trasformazioni che dalla dimensione profonda della struttura sociale ed economica hanno investito l’immaginario e le identità. Sottotraccia ai mutamenti strutturali in corso, il calco dei racconti e delle narrazioni era quello della narrativa di science fiction, dell’horror, del thriller, delle “leggende metropolitane”.
Di cose oscure e inquietanti, pubblicato per la prima volta nel 1995 per ipermedium libri, coglieva all’alba della globalizzazione e della digitalizzazione i primi barlumi dei mutamenti in atto, individuava tracciati, evidenziava radici – nel romanzo gotico, nel noir americano, nel grande cinema di Hollywood.
Riscritto e aggiornato nelle note e nella bibliografia, questo saggio si sottopone alla prova del tempo, per verificare quanto le intuizioni e le considerazioni di allora fossero utili e individuassero opere e tendenze che hanno fatto da poi da fondamenta della nostra contemporaneità.
INDICE
- Introduzione – Estetiche del multiverso | di Adolfo Fattori
- Vivere in Westworld: morte, rinascita e mimesi post-umana | di Emiliano Chirchiano
- Dal Vampiro all’Androide. Immagini del neo-seriale | di Adolfo Fattori
- Il Marvel Cinematic Universe | di Lorenzo Fattori
- Penny Dreadful. Fra post e neovittoriano | di Francesca Fichera
- Mashup e altri scherzi della memoria post-seriale | di Valerio Pellegrini
- Penny Dreadful | di Elvira Leveque e Mariachiara d’Apuzzo
- Mashup: il corpo femminile | di Andrea Masullo
- PacWorld | di F. Auriemma, M. Cutarella, M. La Gatta, C. Ricco, S. Senatore, P. Siano, D. Sigillo, F.C. Zeno
Volume realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli