Autore: Tommaso Guariento
Prefazione di Valentina Tanni
Con un contributo di Clusterduck
Editor: Margherita Macrì
Progetto Grafico: Marco Spinelli
175 pagine
ISBN: 9788894477757
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€14.00
La verità è ormai un prodotto personalizzabile e assemblabile e l’ipercomplessità dei fenomeni può innescare reazioni difensive e modalità archetipiche di ragionamento, basate sull’uso di miti, storytelling e immagini simboliche.
Dalla psicologia delle masse alle teorie del complotto, dalle infografiche di Instagram alle strategie di personal branding: ci confrontiamo ogni giorno con un immaginario collettivo sempre più affollato di miti, meme e iperstizioni, profezie che si autorealizzano.
Il difficile compito che questo libro si assume è quello di provare a decodificare la natura dell’ipercomplessità ricostruendo alcuni dei suoi momenti originari, sbrogliando con pazienza i fili di un arazzo che appare talmente ingarbugliato da risultare incomprensibile.
TOMMASO GUARIENTO (Padova 1985) ha studiato filosofia contemporanea all’Università di Padova e a Paris 1 – Pantheon Sorbonne.
Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Studi Culturali Europei presso l’Università di Palermo nel 2015 con una tesi dal titolo “Ontologie del limite. La produzione di spazi alla fine della Modernità”. Ha inoltre svolto ricerche nel campo dell’antropologia francese contemporanea presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales. Ha scritto diversi articoli e collaborato a saggi, convegni e collettanee nei campi degli studi visuali, della filosofia e dell’antropologia contemporanea. Scrive per diverse riviste online, fra cui «Not », «L’Indiscreto», «CheFare ». Collabora con la cooperativa La Scuola Open Source (Bari) presso la quale ha tenuto dei corsi di cultura visuale e coordinato le attività di ricerca.
VALENTINA TANNI è storica dell’arte, curatrice e docente. La sua ricerca è incentrata sul rapporto tra arte e tecnologia, con particolare attenzione alle culture del web. Insegna Digital Art al Politecnico di Milano e Culture Digitali alla NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Roma e Milano. Ha pubblicato Random. Navigando contro mano, alla scoperta dell’arte in rete (Link Editions, 2011) e Memestetica. Il settembre eterno dell’arte (Nero, 2020). Ha curato numerose mostre, tra cui: Netizens (Roma, 2002), L’oading. Videogiochi Geneticamente Modificati (Siracusa, 2003), Maps and Legends. When Photography Met the Web (Roma, 2010), Datascapes (Roma, 2011), Hit the Crowd. Photography in the Age of Crowdsourcing (Roma, 2012), Nothing to See Here (Milano, 2013), Eternal September. The Rise of Amateur Culture (Lubiana, 2014), Stop and Go. The Art of Animated Gifs (Roma, 2016 / Lubiana 2018), Art Layers (online, 2021).
CLUSTERDUCK è un collettivo interdisciplinare che lavora al crocevia tra ricerca, design e transmedialità, concentrandosi sui processi e gli attori dietro alla creazione di contenuti digitali e alla loro diffusion su Internet. Clusterduck ha curato le mostre e operazioni collettive IRL/URL: #MEMEPROPAGANDA (2018), che esamina l’impatto dei meme sull’estetica e la politica contemporanea, con l’obiettivo di sviluppare nuove narrazioni memetiche; #MEMERSFORFUTURE (2020), che indaga il ruolo della memetica nel movimento global per la giustizia climatica; e #MEMEMANIFESTO (2020) che esplora collettivamente i significati occulti e le potenzialità comunicative della simbologia memetica. Clusterduck ha anche curato una serie di mostre digitali, tra CGI e opere trasmediali, come: Internet Fame (2018) alla Wrong Digital Biennale, ospitata da Panke Gallery, Make Urlself at Home (2019) ospitata da Arebyte, Pack Your Stuff (2019) ospitata da Offsite Project, 42020 (2020) ospitata da Panke Gallery. Nel corso degli anni, Clusterduck ha anche sviluppato Such Bazaar, un bazar digitale che raccoglie creazioni e collezioni provenienti dal suo network allargato di collaboratori e amici.
"Libro breve ma molto denso, Miti, meme, iperstizioni, frutto di uno sguardo non solo attento ma, va da sé, interdisciplinare, eppure nient’affatto generico, analitico nelle singole parti discorsive, talora argomentato in maniera dilemmatica, consapevole, mi pare, che il mito, consustanziale all’esperienza umana, non possa essere lasciato – secondo pigra tradizione – al pensiero di destra."
Michele Lupo, "Miti, meme, iperstizioni di Tommaso Guariento. Una mappa metateorica per orientarsi nell’iper-complessità del mondo attuale" - Sololibri.net
28/02/2023
Un’accettazione della presenza, nella sfera umana, della necessità mitopoietica, insieme ad una cultura della complessità, potrebbe essere il primo passo per costruire strumenti e pratiche utili a confrontarsi con l’epoca tecno-digitale, resistendo alle pulsioni autodistruttive e all’egemonia del realismo capitalista.
Daniele Gambetta, "Immaginari collettivi alla prova dei fenomeni ipercomplessi" - Il Manifesto
21/02/2023
Piaccia o meno, una parte basilare di questo nostro bizzarro presente sta nella realtà modellata da internet e dai meme. Una realtà ipercomplessa, confusa, ben più stratificata di quanto non appaia all’osservatore casuale, e che inoltre possiede ramificazioni decisamente materiali nel nostro agire quotidiano. Per indagarla, Guariento s’immerge nelle profondità abissali delle narrazioni attuali e della theory, partendo dall’economia dell’attenzione e della reputazione, dal cambiamento climatico e dalla teoria della complessità per lacerare il nodo gordiano della contemporaneità. Tra simulacri e problemi reali, magia e apocalisse, il portato filosofico dell’opera si fa sentire nell’infinita serie di stimoli e proposte teoretiche messe in campo. In ultimo, può darsi “che sia il paradigma della complessità l’unico metodo per poterci far attraversare le opposte minacce dell’irrazionalità memetica e dell’iper-razionalità tecnocratica”.
Daniele Ferriero, "Meme, guerre, tecnosfere e ‘fine della Storia’: 10 libri per capire il 2022", Rolling Stone Italia
31/12/2022
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